
Vanno a visionare l’area del castello di Poggio Diana per un’eventuale visita e scoprono che è stato rubato l’impianto di illuminazione fotovoltaico. La sorpresa l’hanno avuta Giuseppe Mazzotta e Mimmo Macaluso, rispettivamente presidente e consulente scientifico del WWF Area Mediterranea, i quali in giornata hanno informato verbalmente la tenenza dei carabinieri e il sindaco di Ribera, nonché il Parco Archeologico della Città dei Templi.
Tutto il materiale dell’impianto, dalle batterie, agli accumulatori, ai cavi e perfino agli stessi pannelli collocati sul tetto, sono spariti dai locali della colombaia, posta accanto al castello, dove la porta è stata forzata, con la rimozione di un grosso lucchetto a chiave. Un mobiletto di acciaio è stato scaraventato nella scarpata. Si tratta di un grave danno per l’area archeologica che tuttavia presenta dei lati oscuri se si considera che l’impianto ha funzionato soltanto per qualche giorno dopo la sua istallazione.
Il Lions Club, il Rotary Club, la famiglia Sarullo e la stessa amministrazione comunale avevano finanziato l’acquisto delle apparecchiature il cui scopo era quello di rendere ben visibile da lontano, dalla SS 115 e dai paesi della zona, il castello del XIV secolo per migliorarne lo sviluppo turistico. Un’altra brutta botta per il maniero medievale, dopo che nell’autunno scorso una pioggia alluvionale ha fatto franare la strada comunale impedendo l’accesso al castello e a centinaia di aziende d’agrumicoltura poste alla sinistra del fiume Verdura.

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